Non abbiamo bisogno di eroi. Ma di chi ha qualcosa da dare.
di Roberta Busatto
Si può ricevere qualcosa da una persona che non hai mai conosciuto?
Ci si può fare domande si di sé ascoltando la vita di un altro?
Peccato non aver conosciuto Simone.
Non l’ho conosciuto, eppure attraverso di lui ho conosciuto una nuova forza della vita.
Quella che nasce e cresce spontaneamente.
Che trova nella lotta no stimolo positivo e incondizionato a chiedere sempre il meglio.
Devo ringraziarlo. E voglio ringraziare con lui tutti gli eroi del nostro tempo.
Simone aveva la mia età.
Mi chiedo: occorre una tragedia per assaporare la pienezza del proprio essere?
E inevitabilmente guardo al mio e alla mia vita. Non credo. Ma so che di certo occorre la percezione della sofferenza e della felicità.
Bisogna saper scegliere
Vivere bene nonostante il male. Simone aveva imparato a farlo. E sapeva trasmettere a chi gli era accanto tutta la forza che questo ti dà.
Non era un eroe. Ma si comportava come tale. Come tutti coloro che riescono ad uscire da se stessi e ad entrare negli altri.
A trasformare la sofferenza in obiettivi quotidiani sempre più ambiziosi.
Simone amava vivere. Voleva vivere.
E la tragedia vera è quando se ne va proprio chi meriterebbe di rimanere.
Ora il senso del suo passaggio sta negli occhi e nella pelle di chi lo ha vissuto.
Peccato non aver conosciuto Simone.
Ma forse doveva andare solo così. Solo così posso raccontarlo seguendo la scia dei quel suo passaggio.
Non abbiamo bisogno di eroi, ma di chi ha qualcosa da dare.